Nizza vigna

Nizza DOCG, la nuova mecca dei “Wine Lovers”

La storia del Nizza racconta molto di più della sola strepitosa ascesa di quella che sembra essere la più rivoluzionaria delle nuove DOCG del Piemonte.

Racconta infatti di un progetto ben definito che pone al centro di tutto i concetti di territorio e terreno, per un viaggio affascinante tra zone di produzione ben circoscritte, cru e vigne. E in un prossimo futuro, dopo la mappatura di tutto il territorio presentata nel 2018, il sogno di avere le prime Unità Geografiche Aggiuntive in una denominazione interamente monferrina, potrebbe finalmente realizzarsi.

Per apprezzare maggiormente quello che sta dimostrando oggi la denominazione Nizza DOCG, però, è necessario partire da più lontano e conoscere in quale tipo di contesto, negli anni ’90, sia nata quella “pazza idea” di alcuni produttori visionari. Ed il contesto è quello della Barbera d’Asti. 

E’ però agli inizi del nuovo secolo, per la precisione il il 19 novembre 2002, che nasce l’Associazione Produttori del Nizza con l’obiettivo di valorizzare e promuovere la Barbera proveniente da una zona ben precisa, con epicentro a Nizza Monferrato. Due anni prima, il 13 ottobre del 2000, un Decreto Ministeriale riconosce quella di Nizza come una sottozona specifica della Barbera d’Asti. Il “mondo” della Barbera d’Asti ruotava, e ruota tuttora, intorno al vitigno più coltivato in Piemonte, a una produzione che supera i 20 milioni di bottiglie, con un export di circa il 50%. Il “tutore” di questo vino è il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, fondato nel 1946, che, con oltre 66 milioni di bottiglie e più di 11 mila ettari vitati, pari a circa il 30% della superficie a Doc e Docg del Piemonte, tutela 13 denominazioni: 4 DOCG (Barbera d’Asti, Nizza, Ruchè di Castagnole Monferrato e Terre Alfieri) e 9 DOC (Albugnano, Cortese dell’Alto Monferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Grignolino d’Asti, Loazzolo, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato e Piemonte).

photo credits Enzo Massa

Gli esordi

Anche se il disciplinare di produzione è stato reso pubblico già nel 2014, dopo circa 14 anni di duro lavoro, ufficialmente la denominazione Nizza DOCG è nata il 1° luglio del 2016. In questa data, infatti, sono state messe in commercio le prime bottiglie dell’annata 2014. Ed è proprio da questa data che è nato l’hashtag #natailprimoluglio, uno slogan che è diventato anche una festa tra le vie di Nizza Monferrato e che si aggiunge ad altre due manifestazioni, Giro del Nizza e Nizza è Barbera.

L’anno successivo, nel 2017, la denominazione cattura addirittura l’interesse della rivista americana Wine Spectator. “Barbera Gains New Recognition in Italy” – “The Nizza DOCG was not an impulse decision. Vintners have recognized the area’s potential for decades, and sought the delimitation of the subzone in the 1990s”.

Al termine di un lungo e meticoloso lavoro partendo da un approccio basato sulle differenze paesaggistiche, per poi continuare con la toponomastica e le tradizioni a quest’ultima legate, il 24 febbraio del 2018, due anni dopo la messa in commercio delle prime bottiglie, al Foro Boario di Nizza Monferrato viene presentata la mappa ufficiale di tutti i cru del Nizza, elaborata da Alessandro Masnaghetti. È un successo di pubblico che testimonia fin da subito l’interesse che questo vino ha saputo attirare intorno a sé. A distanza di oltre 40 anni dalle prime mappe sul Barolo realizzate da Renato Ratti e di 20 anni dai primi lavori di Masnaghetti sempre in Langa, finalmente anche il Monferrato ha la sua prima mappa dei vigneti. La mappa del Nizza è quindi un nuovo tassello di un ambizioso progetto dove il territorio e le sue tipicità sono al centro di tutto, a partire dal nome prescelto che prevale sull’abituale specifica del vitigno. Il futuro dell’immagine vitivinicola del Monferrato è ormai segnato.

Il Nizza oggi

Fin dal suo debutto sul mercato, i numeri del Nizza DOCG sono sempre cresciuti anno dopo anno. Con un incremento del 4% rispetto l’anno precedente, nel 2020 ha raggiunto la quota di 635 mila bottiglie prodotte. Portando i 240 ettari potenziali di Nizza DOCG in piena produzione, però, si potranno ottenere 1,5 milioni di bottiglie. E stando al sempre più forte interesse che desta la denominazione, anche da parte di produttori delle vicine Langhe, è facile immaginare come questo risultato non tarderà molto ad essere raggiunto. Nel frattempo, i vigneti hanno raggiunto quotazioni tra i 60 e i 100 mila euro ad ettaro e il prezzo medio a bottiglia è arrivato a 22 euro.

La consacrazione come miglior vino al mondo

Sempre nel 2018 il Cipressi Nizza Docg di Michele Chiarlo conquista la vetta degli Enthusiast 100, la classifica dei migliori 100 vini al mondo che ogni anno i redattori dell’autorevole Wine Enthusiast scelgono fra le oltre 20.000 bottiglie provenienti da 17 Paesi. È la prima volta che un vino a base barbera conquista la più ambita delle cento posizioni disponibili. Un risultato ancora più clamoroso se si analizzano i risultati degli ultimi 15 anni nei quali solo altri 3 vini italiani sono stati incoronati al vertice: un Barolo, un Chianti Classico Gran Selezione e un Brunello di Montalcino, mentre la Barbera d’Asti è comparsa nella classifica due volte al 71° e al 73° posto.

Ad oggi, sempre per Wine Enthusiast, ben 33 etichette di Nizza Docg sono classificate sopra i 90 punti. 

Dal disciplinare di produzione

Base ampelografica: I vini a denominazione di origine controllata e garantita “Nizza” devono essere ottenuti dalle uve provenienti dai vigneti composti, nell’ambito aziendale, dal vitigno Barbera al 100%.

Zona di produzione delle uve: Comprende l’intero territorio dei seguenti comuni: Agliano Terme, Belveglio, Calamandrana, Castel Boglione, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, Castel Rocchero, Cortiglione, Incisa Scapaccino, Mombaruzzo, Mombercelli, Nizza Monferrato, Vaglio Serra, Vinchio, Bruno, Rocchetta Palafea, Moasca, San Marzano Oliveto.

Norme per la viticoltura: giacitura dei terreni esclusivamente collinare con esposizione da sud a sud ovest – sud est, con esclusione dei terreni di fondovalle e quelli umidi. La raccolta dell’uva dovrà essere realizzata esclusivamente a mano.

Rese massime di uva: 7 t/ha

La resa massima dell’uva in vino finito: 4.900 L/ha

Periodo minimo d’Invecchiamento: 18 mesi (di cui 6 in legno) per il Nizza, 30 mesi (di cui 12 in legno) per il Nizza Riserva.

Gli associati

F.lli Bianco (Nizza Monferrato AT) – Cantina Sant’Evasio (Nizza Monferrato AT) – Francesco Iandolo (Vaglio Serra AT) – Cantine Macrì (Calamandrana AT) – Coppo (Canelli AT) – Cossetti Clemente e Figli (Castelnuovo Belbo AT) – Vietti (Castiglione Falletto CN) – Azienda Agricola Scagliola (Calosso AT) – Villa Giada (Canelli AT) – Azienda Vitivinicola Michele Chiarlo (Calamandrana AT) – Cascina Lana ((Nizza Monferrato AT) – Tenuta Olim Bauda (Incisa Scapaccino AT) – Terre Astesane (Mombercelli AT) – La Patareina (Castel Boglione AT) – Cantina Tre Secoli (Ricaldone AL) – Cantina Sociale Vinchio Vaglio Serra (Vinchio AT) – Azienda Agricola Bocchino Giuseppe (Canelli AT) – Mauro Sebaste (Gallo CN) – Guasti Clemente (Nizza Monferrato AT) – Castino (Agliano Terme AT) – Franco Mondo (San Marzano Oliveto AT) – Azienda Agricola Silvia Castagnero (Agliano d’Asti AT) – Il Botolo Azienda Agricola (Nizza Monferrato AT) – Erede di Chiappone Armando (Nizza Monferrato AT) – Carussin Azienda Agricola (San Marzano Oliveto AT) – Pico Maccario (Mombaruzzo AT) – Baravalle (Calamandrana AT) – Gianni Doglia (Castagnole delle Lanze AT) – Distillerie Berta (Mombaruzzo AT) – Tenuta Il Falchetto (Santo Stefano Belbo CN) – L’Armangia (Canelli AT) – Azienda Agricola La Giribaldina (Calamandrana AT) – Valle Vento (Castel Boglione AT) – Durio (Agliano d’Asti AT) – Vonory (Nizza Monferrato AT) – Malgrà (Bazzana AT) – Dacasto Duilio (Agliano Terme AT) – Azienda Agricola Corte San Pietro (Moasca AT) – Bersano Vini (Nizza Monferrato AT) – Cantina Sociale Barbera dei Sei Castelli (Castelnuovo Calcea AT) – Cascina Giovinale (Nizza Monferrato AT) – Tenuta Garetto (Agliano Terme AT) – LHV Avezza Azienda Agricola (Canelli AT) – Cascina Guido Berta (San Marzano Oliveto AT) – Dacapo Cà ed Balos (Agliano Terme AT) – Azienda Vitivinicola Bava (Cocconato AT) – Cascina La Barbatella (Nizza Monferrato AT) – Antiche Cantine Brema (Incisa Scapaccino AT) – Azienda Agricola Garesio (Serralunga d’AlbaCN) – La Gironda (Nizza Monferrato AT) – Cà dei Mandorli (Acqui Terme AL) – Alfiero Boffa Vigne Uniche (San Marzano Oliveto AT) – Cascina Collina (Nizza Monferrato AT) – Beppe Marino (Santo Stefano Belbo CN) – Isolabella della Croce (Loazzolo AT) – Marco Pesce Azienda Agricola (Nizza Monferrato AT) – La Canellese (Calamandrana AT) – Cascina Garitina (Castel Boglione AT) – Marco Bonfante (Nizza Monferrato AT) – Cantina Sociale di Nizza (Nizza Monferrato AT) – Bianco Angelo e figlio (Agliano Terme AT) – Azienda Agricola Serra Domenico (Agliano d’Asti AT)

Riferimenti:

www.ilnizza.net
www.viniastimonferrato.it
https://enotecanizza.it

Un viaggio tutto da vivere con i consigli e le dritte dei “locals” che vivono in questo magnifico territorio.

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