TerrEmerse

Il progetto TerrEmerse ci riporta al mare del Monferrato

Da un’idea di una scultrice di Casorzo ecco la grande novità dell’estate monferrina

Lo avete mai visto uno squalo? Se vi dicessimo che ce ne è uno gigante fra Vignale Monferrato e Casorzo cosa potreste pensare?
Leggenda o realtà, si dice che nell’Infernot sotto Palazzo Callori sia stato rinvenuto un fossile alquanto particolare. Un dente, di squalo vero, anche perché come si sa, la Pianura Padana una volta era sommersa dal mare e lo dimostrano i tantissimi ritrovamenti fossili e di conchiglie custodite nel Museo Paleontologico di Asti. Battendo in lungo e in largo il Monferrato si rimane ammaliati da tutti questi reperti (sono numerosissimi) e così la scultrice Giorgia Sanlorenzo, classe 1996 e casorzese doc ha pensato bene di giocarci sopra realizzando un progetto artistico specifico con al centro, appunto, il mare.

Lo scorso 8 marzo quando si è laureata in Scultura all’Accademia di Torino ha presentato una tesi che documentava le ripercussioni morfologiche e geologiche che ha subito nel corso del tempo il nostro territorio. Da questo punto di partenza nasce l’idea di far rivivere quegli antichi abitanti marini nel loro luogo d’origine oggi però sostituito da morbide colline, filari e vigneti che ricordano con il loro movimento ondulatorio l’antico mare. Dal lavoro presentato alla commissione, che consisteva nell’effettiva installazione artistica di tre soggetti in ferro lavorato, è partito un po’ per gioco il progetto di “TerrEmerse”. 

Terremerse

Nel giro di pochissimi mesi, visto il successo riscosso, da tre “fossili” iniziali, così denominate le opere incastonate in contesti naturalistici eccezionali, si è passati a sette installazioni. Entro la fine dell’anno verranno inaugurate in tutto sedici opere, mentre per il 2022 sono già stati commissionati lavori per arrivare a quota ventisei fossili complessivi.

Grazie ad una mappa interattiva, raggiungibile sul sito web www.terremersemonferrato.it è possibile individuare tutti gli esemplari presenti sul territorio. 

Si parte da Casorzo con i Sette Pesci fra i filari dell’Azienda Agricola fra i vigneti di Cascina Moncucchetto. Poi c’è La Coda di Balena a Cioccaro di Penango. Fra Casorzo e Vignale, come spoilerato poco fa, non poteva non esserci un mastodontico Squalo, ma sono veramente tanti i fossili da scoprire e al momento non abbiamo ancora individuato quale possa essere il nostro preferito. Sabato 12 giugno alle ore 17.30  verrà inaugurato il numero 7. Chissà come sarà.

L’effetto d’occhio è davvero notevole. Il progetto si è concretamente sviluppato in un circuito di installazioni scultoree che parlano del territorio in maniera pluridisciplinare, efficacemente contestualizzate nel sito paesaggistico ed economico, diventando opere narranti della storia e dei valori di quel luogo. In più, grazie ad una sapiente operazione di marketing territoriale, sono state coinvolte diverse realtà commerciali della zona in modo tale da permettere al visitatore un’esperienza a 360° fra enogastronomia, sport all’aria aperta ed eventi collaterali. 

In ogni attività convenzionata si potrà richiedere lo speciale francobollo da attaccare alla cartolina di ogni panchina (si può gratuitamente scaricare dal sito internet). Nelle prossime settimane, a cadenza di venti giorni circa, verranno resi attivi i link sul sito con le narrazioni delle storie di ogni nuovo fossile. Con agevoli QR-Code si potrà fare tutto in presa diretta, in più, iscrivendosi al gruppo Facebook ufficiale del progetto, è possibile scambiarsi consigli e recensioni delle singole opere ed esperienze presso i partner convenzionati.

Giorgia ha fatto tutto da sola. Avvicinatasi all’arte grazie al nonno, grandissimo appassionato di pittura, durante il percorso scolastico ha deciso di orientarsi al modo della scultura.

Da sempre impegnata nel mondo della ristorazione ha voluto unire le sue due grandi passioni sotto lo stesso cappello.

Sono sempre di più le attività commerciali che hanno commissionato un’opera da installare presso la propria struttura ma sono diverse anche le Amministrazioni comunali che hanno capito la bontà dell’iniziativa per aumentare il movimento presso le proprie piazze. Fra sedie giganti, panchine e fossili marini, la caccia allo scorcio più bello del Monferrato è appena cominciata.

(Foto prese dal Gruppo Facebook Terre Emerse)

Un viaggio tutto da vivere con i consigli e le dritte dei “locals” che vivono in questo magnifico territorio.

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