Fritto misto alla piemontese

Il gran fritto misto piemontese, tra le colline del Monferrato

Il fritto misto del Monferrato è una delle ricette più tipiche nella cucina di questo territorio, una specialità preparata con tanta cura e abbondanza di ingredienti, da generazioni di cuochi e casalinghe.

In questo enorme vassoio colmo di carni, verdure, frutta e altri ingredienti fritti, troviamo alcune piccole variazioni in base alla zona in cui il fritto misto piemontese viene preparato, ma anche da famiglia a famiglia.

Fritto misto alla piemontese

Il fritto misto del Monferrato è un piatto importante, che un tempo si preparava soprattutto per i grandi pranzi, nelle occasioni speciali: matrimoni, battesimi, comunioni, per grandi tavolate di amici e parenti pronti a condividere grandi vassoi fumanti e litri di vino rosso, per ore e ore.

Che cos’è il fritto misto piemontese e le sue origini

Il gran fritto misto, conosciuto anche come fricia, è un piatto tipico della cucina tradizionale del Monferrato, ma anche di gran parte del Piemonte, che pare abbia antiche origini popolari, quando si macellava ancora in casa.

Secondo gli storici della gastronomia, le sue origini sembrano essere legate proprio alla macellazione del maiale, e dall’utilizzo di tutte le sue parti. “Del maiale non si butta via niente”, dice un antico detto popolare. Al giorno d’oggi diremmo che è un prodotto decisamente anti-spreco.

Solo in un secondo momento sono stati aggiunti anche altri ingredienti, dalle carni di vitello all’agnello, al pollo, verdure di vario genere, fino agli amaretti, semolino e mele.

Ad oggi, il fritto misto alla piemontese prevede da 15 a 18 ingredienti, tra carni, dolci e accompagnamenti di verdure. Tra le carni, possiamo trovare:

  • fettine di vitello
  • costolette di agnello (o di capretto)
  • salsicce di maiale
  • fegato (di vitello e/o di maiale)
  • polmone
  • animelle e filoni
  • rognone
  • coratella
  • cervella di vitello
  • testicoli

Tra le verdure:

  • funghi
  • melanzane
  • zucchine
  • fiori di zucca
  • carote

Tra i dolci:

  • amaretti di Mombaruzzo
  • fette di mele
  • semolino dolce

Quasi tutti questi ingredienti vengono prima infarinati, poi passati nell’uovo sbattuto, quindi nel pangrattato. Il passaggio finale è la frittura, in abbondante olio sfrigolante, all’interno di una padella di ferro.

La particolarità del fritto misto sta anche nella sua presentazione: servito caldissimo in grandi vassoi, con tutte le sue parti ben disposte, ha bisogno di restare sempre caldo. Ecco, quindi, che in alcuni ristoranti, come La Raviola Galante di Scurzolengo, viene utilizzata una piastra, sistemata al centro del tavolo, su cui viene appoggiato il vassoio colmo. In questo modo il fritto rimane caldo, croccante e fragrante, consentendo a tutti i commensali di gustarlo lentamente, senza che si raffreddi.

Fritto misto alla piemontese

In altre occasioni, specie quelle più casalinghe, il fritto misto piemontese viene servito un po’ alla volta, man mano che i vari ingredienti vengono fritti e scolati dalla padella.

Il fritto misto piemontese non prevede contorno: al massimo vengono sistemate nel vassoio anche delle carote saltate nel burro. Assieme alla portata principale, spesso viene servita in tavola anche una ciotola di salsa verde, o bagnet verd, da cui i commensali possono attingere per rendere ancora più gustoso il fritto misto.

Fritto misto piemontese

Infine, il vino più adatto ad accompagnare questo piatto tradizionale è il Grignolino, o un Freisa secco, freddo di cantina. È invece sconsigliato un vino robusto o barricato come un Barbera.

La Confraternita del Fritto Misto alla Monferrina

In Monferrato il fritto misto piemontese è una cosa seria. Tant’è che a Crea, nel Monferrato alessandrino, è stata fondata l’Accademia della Fricia, Confraternita del Fritto Misto alla Monferrina, con lo scopo di custodire l’antica tradizione di questo piatto intramontabile.

Già il giornalista gastronomo Massimo Alberini, nel suo libro Piemontesi a tavola1, parlava di una confraternita del fritto misto alla piemontese, la Confraternita della Friscia e del Grignolino, a Migliandolo. Questa piccola località fa parte del comune di Portacomaro, nel Monferrato Astigiano, e pare sia ancora oggi patria indiscussa di questo piatto conviviale tipico piemontese, tanto che ad esso dedica una sagra estiva.

Fritto misto piemontese: dove mangiarlo

Ecco alcune sagre dove gustare il fritto misto piemontese nel Monferrato durante la stagione estiva:

  1. Gran Sagra del Fritto Misto alla Piemontese di Ferrere, il secondo weekend di giugno. Ferrere è un piccolo paese nella provincia astigiana, dove ogni anno si celebra la Sagra del Fritto misto, con dodici pezzi, organizzata dalla Pro Loco di Ferrere.
  1. Sagra del fritto misto piemontese di Migliandolo: in questa piccola frazione del comune di Portacomaro, nel Monferrato astigiano, la sagra del fritto misto si tiene a fine giugno. Qui il fritto misto piemontese conta dodici pezzi: sette sono di carne (bistecca rossa, bistecca bianca, polmone, fegato, salsiccia, polpette e cervella) a cui occorre aggiungere verdure, dolci e frutta.
  1. Sagra del fritto misto alla piemontese a Montaldo di Cerrina Monferrato: ci troviamo nel Monferrato alessandrino, a fine agosto. In questa manifestazione il protagonista indiscusso, il fritto misto piemontese, viene preparato sul momento e servito con il bagnet verd.
  1. Sagra del fritto misto di Scurzolengo, la prima domenica di settembre. In questo piccolo paese nella provincia di Asti, il fritto misto piemontese rappresenta un vero e proprio piatto simbolo, tipico del “di d’ festa”. Sempre a Scurzolengo si trova il Ristorante La Raviola Galante, specializzato nel fritto misto piemontese tradizionale e negli agnolotti.

1 Alberini M., Piemontesi e tavola. Itinerario gastronomico da Novara alle Alpi, Longanesi e C., Milano, 1967

Un viaggio tutto da vivere con i consigli e le dritte dei “locals” che vivono in questo magnifico territorio.

Altre storie
Annibale in Italia, affresco di Jacopo Ripanda, Palazzo dei Conservatori, Roma.
Itinerario in Monferrato sulle orme di Annibale