Tra le colline dell’Alto Monferrato sorge un autentico gioiello dell’architettura medievale, il castello di Casaleggio Boiro, con ai suoi piedi le poche case che componevano l’antico borgo, il cui centro oggi si trova più a valle, e un’antica pieve.
Siamo in una zona a confine con la Liguria, caratterizzata da una particolare vegetazione, sicuramente influenzata dalla relativa vicinanza del mare, che vede addirittura la presenza dell’elicriso selvatico, pianta tipica della macchia mediterranea, che qui, però, trova un ambiente perfetto in cui crescere, regalando un profumo unico a chiunque abbia la fortuna di passarvi accanto. Insieme, però, a questo tipo di piante, si trovano anche ampi boschi di castagni e querce, dove crescono rigogliosi molti funghi, tra cui Ovoli, Porcini e Sanguinelli.
Gran parte del territorio del paese si trova all’interno del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, istituito nel 1979, a cavallo tra il territorio dell’Ovadese e quello del Gaviese, dove si trovano anche i laghi della Lavagnina, alimentati dal bellissimo torrente Gorzente.
Il castello di Casaleggio Boiro è uno degli edifici del Monferrato più antichi: alcuni, infatti, lo fanno addirittura risalire al X secolo, anche se il suo aspetto attuale è sicuramente il frutto di restauri e modifiche di varie epoche, soprattutto nel Rinascimento e nel Barocco.
Ai suoi piedi si trovano ancora le antiche case, in cui si svolgeva la vita vera e propria del borgo, sempre in stretta correlazione con il castello. Qui è presente anche la pieve di San Martino, che in origine doveva essere addirittura a tre navate – nonostante lo scosceso terreno su cui poggia le sue fondamenta –, che sembrano essere state eliminate nel Cinquecento a causa di un loro danneggiamento. Nel 1835 l’edificio sacro venne, però, ricostruito e arricchito da arredi provenienti da chiese genovesi che erano state da poco soppresse: ed ecco che l’influenza della Liguria non si limita soltanto all’ambiente, bensì anche e soprattutto alle frequentazioni e, quindi, allo stile negli edifici e nell’arte.
Ad abitare il castello, infatti, furono anche i membri di alcune delle più importanti famiglie genovesi, gli Spinola e i Fieschi, dopo i Marchesi del Monferrato e gli Sforza di Milano.
Grazie alla sua scenografica posizione e allo stile austero, il castello di Casaleggio Boiro fu scelto, nel 1967, da Sandro Bolchi come set per lo sceneggiato televisivo de I promessi sposi, diventando il castello dell’Innominato, nome che ancora oggi viene utilizzato per identificarlo. Il castello può essere raggiunto in pochi minuti in auto dall’odierno centro del paese, ma una vista ancor più suggestiva la regala la Panchina Gigante di Mornese, posta ben più in alto dell’edificio, potendo, quindi, ammirare un panorama davvero eccezionale anche su tutta la vallata. Per raggiungerla è necessario percorrere un sentiero di circa 15 minuti, ma è anche possibile scegliere di risalire il pendio attraverso il cammino che inizia dallo stesso castello.
Infopoint: via Roma 16, 15070 Casaleggio Boiro (AL)
0143 877134
www.comune.casaleggioboiro.al.it
Distanza da Ovada 25 km, da Gavi 30 km, da Genova 55 km, da Casale Monferrato 85 km