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Grazzano Badoglio, storie e leggende del Monferrato

Le leggende inseguono Grazzano fin dalla sua fondazione.

Sembra infatti che le compagini dell’impero romano siano arrivate nelle terre monferrine intorno al 125 a.C. e qui il legionario Gratius si distinse per meriti militari e fu ricompensato con la concessione di questo appezzamento di terra, che da lui prese il nome.
La conferma storica delle origini romane è conservata nella vecchia casa parrocchiale: una stele funeraria datata al II sec. d.C. che un tale Titius Vettius Hermes, seplasarius, ovvero profumiere, liberto di Tito, fece incidere ancora in vita, per ricordare che avrebbe concesso il reddito dei suoi possedimenti in Grazzano, alla sua morte, in cambio dello spargimento di petali di rosa “ogni anno e per sempre” sulla sua tomba, nel giorno del suo compleanno.

L’altra leggenda che popola le storie su Grazzano è di origine medievale ed è legata al mitico personaggio di Aleramo.
Figlio di nobili di origine germanica, venne alla luce nel nostro Monferrato, sulla strada che portava i genitori in pellegrinaggio verso Roma. Fu affidato alle cure di una balia, ma i due non fecero più ritorno.

ph by David De Clercq

Il piccolo Aleramo venne allora cresciuto come un nobile scudiero, probabilmente dai castellani di Sezzadio e partì, una volta pronto, in appoggio dell’imperatore Ottone I, sceso in Italia a metà del ‘900.
Presso la corte, Aleramo conobbe e si innamorò, ricambiato, della bella Adelasia, figlia di Ottone. Consci dell’impossibilità del loro amore, fuggirono con un cavallo bianco ed uno rosso (da qui lo stemma degli Aleramici). I due vissero umilmente e lavorarono nei pressi di Albenga per qualche anno.

Ma quando Ottone I ebbe di nuovo bisogno di rinforzi, Aleramo tornò anonimamente in battaglia, riuscendo anche a liberare il nipote rapito dell’imperatore. Quest’ultimo volle conoscere l’identità del nobile cavaliere, che si vide costretto a confessare tutto.
Dopo un lungo racconto, l’imperatore lo abbracciò e riunì a sé la nuova famiglia che nel frattempo si era allargata.

ph by David De Clercq

Ottone decise di concedere il titolo di Marchese al genero e ai nipoti e il possesso di tutte le terre delle quali Aleramo fosse riuscito a tracciare il confine a cavallo, in tre giorni e tre notti.
Il giovane partì dunque con tre cavalli senza mai concedersi una sosta, ma al secondo giorno un cavallo perse un ferro in una zona disabitata e priva quindi di fabbri. Aleramo senza scoraggiarsi prese un mattone, “Mun” in volgare piemontese, e lo usò per rimettere in sesto il ferro, “Frrha”. Coprì un perimetro di 400 chilometri che prese dunque il nome di Monferrato.

In seguito a queste imprese, il marchese Aleramo fondò a Grazzano l’abbazia affidata alle cure dei benedettini e le donò cospicui beni. 
Oltre alle finalità spirituali, con la fondazione dell’abbazia, il marchese cercava di espandersi verso occidente, per creare un avamposto contro le scorrerie dei pirati saraceni. Qui fu poi sepolto alla sua morte come da sua richiesta.

Ma storia e leggende seguono due percorsi diversi…

Aleramo è una figura enigmatica che ben si presta alla creazione di storie e leggende; perfino il grande Carducci ricalca la sua leggenda in “Cavalleria e Umanesimo”. La storia a volte è lacunosa e con il tempo si tendono a colmare queste lacune con la fantasia…

Dai documenti storici pervenuti, sembra che Aleramo esprimesse ottime doti di cortigiano durante il regno di Ugo e Lotario, per cui ebbe riconoscimenti significativi. Aleramo mostra poi grandi doti diplomatiche anche sotto il regno di Berengario, di cui sposa la figlia Gerberga in seconde nozze (della prima moglie non c’è traccia storica). Finché Berengario vive, Aleramo si dimostra fedele, ma dopo la morte del suocero si avvicina alla corte di Ottone, da cui ottiene grandi donazioni territoriali. Proprio il diploma del 967 che testimonia tali donazioni, è l’ultimo documento in cui troviamo menzione  storica del nostro eroe.

Non abbiamo notizie certe sulla morte (se non che sia avvenuta prima del 991) e alcuni storici avanzano dubbi sul fatto che le sue spoglie siano effettivamente custodite nella chiesa parrocchiale di Grazzano. Accanto alla sua tomba c’è un dipinto di Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo (1568 -1625) che lo ritrasse secoli dopo e non ci è dato sapere da cosa trasse ispirazione. Sembra esistano manoscritti in cui si deduce che la tomba fosse accanto o davanti alla chiesa. Anche il prezioso mosaico bicromo del pavimento è di difficile identificazione, ma da solo vale la visita.

Quindi non sappiamo per certo dove i resti del marchese riposino, ma la bellezza e il fascino di questi luoghi continua ad attirarci, forse ancor più perchè velati di misteri!

Del Caccia, o forse più probabilmente della figlia Orsola, possiamo ammirare anche un’altra opera: una bellissima e particolare Madonna accerchiata da particolari allegorici.

L’Immacolata di Orsola Maddalena Caccia

Ma le sorprese non sono finite! Infatti, su uno degli altari della chiesa parrocchiale, troviamo una tela di Andrea Pozzo! Il grandissimo esponente del tardo barocco, conosciuto ai più per l’incredibile affresco prospettico del soffitto della chiesa di sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio a Roma. Si tratta di “Morte di san Francesco Saverio”, commissionata dal conte Mario Callori di Montemagno.

Morte di San Francesco Saverio di Andrea Pozzo

Solo per questa visita dovete concedervi un po’ di tempo. Potete poi gustarvi, dalla big bench n.91, un panorama delizioso di colline coltivate ordinatamente a vite.

E sappiate che la squadra di tamburello a muro da spettacolo ogni week end, regalando grandi emozioni sportive: sono campioni d’Italia del 2024! Rimanete aggiornati per sapere quando assistere alle competizioni del mitico “tambass”. È sicuramente un’esperienza da vivere per entrare nel vero spirito del luogo

https://www.asdgrazzanobadoglio.it

In paese c’è poi la casa Museo di Badoglio, maresciallo d’Italia (1871-1956), per gli appassionati di storia del ‘900. Qui tutte le informazioni : Museo Badoglio

Sono presenti svariati e particolarissimi infernot, che è possibile visitare chiedendo in Comune.

Cantine e aziende vitivinicole a Grazzano Badoglio

Siamo in Monferrato, quindi è lecito chiedersi dove trovare del buon vino…sarete contenti di sapere che negli immediati dintorni c’è un’alta concentrazione di cantine e aziende vinicole di grande pregio, dove poter richiedere degustazioni e acquistare ottime bottiglie:

azienda agricola Rappellino Dario

tenuta Santa Caterina

azienda agricola Sulin

azienda vitivinicola fratelli Natta

azienda agricola Capri

Dove dormire a Grazzano Badoglio

Come se non bastasse, vi consigliamo due luoghi veramente incredibili in cui soggiornare:
Lilelo, un eco-glamping per un contatto diretto con la natura o il relais Santa Caterina, per chi preferisce un’eleganza antica.

Dove mangiare a Grazzano Badoglio

Il Bagatto (gnocchi come quelli della nonna!)

Il quinto quarto agrimacelleria, per appassionati di buona carne

Locanda Casa Costa, con una location mozzafiato.

 

L’ex abbazia, la chiesa parrocchiale, la tomba del Cavalier Aleramo e il campanile sono visitabili attraverso visite guidate su prenotazione. Presso il comune trovate sempre volontari disponibili ad accompagnarvi e a raccontarvi la storia di questo affascinante borgo.

Tipici agnolotti di Grazzano

Ufficio informazioni turistiche

INFOPOINT

ORARIO AL PUBBLICO:
Dal 15 Marzo al 15 Novembre:
nei giorni di Sabato e Domenica presso Ufficio Informazioni PIAZZA COTTI, 1
Orario: 10,00 – 12,00 e  15,00 – 18,00 Tel. 0141-1706829
nei giorni dal Martedì al Venerdì presso Uffici Comunali VIA IV NOVEMBRE, 1
orario 10,00 – 12,00
Tel. 0141-925455

Dal 16 Novembre al 14 Marzo: da Martedì a Venerdì presso Uffici Comunali VIA IV NOVEMBRE, 1
orario 10,00 –  12,00 Tel. 0141-925455

Email:  infopoint@comune.grazzanobadoglio.at.it

Grazzano Badoglio è Comune Turistico del Piemonte, riconosciuto ai sensi dell’Art 17 della L.R. N. 14/2016, a partire  dall’ anno 2018.

Distanza da: Moncalvo 5 km, Santuario di Crea 9,5 km, Odalengo 11 km, Montemagno 12 km, Treville 13 km, Cella Monte 13 km, Casale Monferrato 21 km

 

Si ringrazia per le foto panoramiche David De Clercq

Fonti storiche: Gianluca Patrucco da I Marchesi del Monferrato www.marchesimonferrato.it

E comune di Grazzano Badoglio https://www.comune.grazzanobadoglio.at.it/

Un viaggio tutto da vivere con i consigli e le dritte dei “locals” che vivono in questo magnifico territorio.

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