Che cosa c’entra una ricetta della tradizione culinaria monferrina con la rubrica sugli eventi?
Molto facile da spiegare: la preparazione di questo piatto, al tempo stesso semplice e indimenticabile ed il momento stesso in cui accarezza le papille gustative, può esser paragonata ad un grande evento, che arriva da lontano. Peperone rosso, cipollotto e la giusta dose di peperoncino, tutti ben tritati e amalgamati in una cremosa consistenza grazie all’uso sapiente del setaccio.
Un poco di formaggio monferrino (una robiola per esempio ma va bene anche un “seirass” pardon, una ricotta) e un po’ d’olio completano la sinfonia. L’ingrediente più importante però, resta un buon bicchiere di Barbera del Monferrato, non da aggiungere alla crema ma da bere in accompagnamento, perché altrimenti la ricetta non solo non è completa, semplicemente non funziona. Non chiedete perché, è così e basta. Se non avete Barbera, il Grignolino è consentito, nessuno vi rimprovererà, non troppo. Per qualcuno non è roba da palati fini. Altri dicono esattamente l’opposto.
Magari è da evitare prima di una riunione di lavoro. D’altronde per conoscere davvero un territorio bisogna partire dalle tradizioni e le ricette popolari servono anche a questo. Qui ci limitiamo a dire che gli ingredienti principali di questo antica ricetta sono normalmente presenti negli orticelli delle case e rappresentano piuttosto bene i colori del Monferrato. Se volete potete provare a prepararvela, ma non garantiamo che mangiata al di fuori dei confini monferrini dia lo stesso straordinario risultato.
Piuttosto, se la vostra prossima destinazione è il Monferrato, potete cercare la cipollata monferrina in qualche ristorante tradizionale, ma è più facile riuscire ad assaggiarla, durante la bella stagione, facendovi amico qualche buon samaritano della collina. Se avrete fortuna potrete mangiarla ascoltando il canto dei grilli.
Tutto questo è Monferrato.
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