Ernest Borgnine e Lee Marvin in L'imperatore del Nord . Film del 1973 diretto da Robert Aldrich

Borgnine e le sue origini monferrine

Nel 1956, Ernest Borgnine (1917-2012) ritirò il premio Oscar dalle mani di Grace Kelly. Era un mercoledì, il 21 marzo 1956.

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Ernest Borgnine e Grace Kelly nella notte degli oscar 1956

Cinquant’anni dopo, all’età di ottantanove anni, una domenica, il 12 novembre 2006, l’attore di Hollywood prese la cittadinanza onoraria di Ottiglio dal sindaco Luigi Cabiale. Ottiglio è il paese d’origine della famiglia paterna: il padre Camillo Borgnino (1891-1975) e il nonno, Eustacchio Borgnino, chiamato anche John (1863-1924).

Il prossimo anno, l’8 luglio 2022, ricorre il decennale della scomparsa dell’attore Oscar monferrino, che nacque – con il nome di Ermes Effron Borgnino – a Hamden, nel Connecticut, il 24 gennaio del 1917. La madre, Anna Boselli, era originaria di Carpi.

Nel 2022, a questo indimenticabile e leggendario attore dedicheremo, tra Ottiglio e Moleto, una mostra e alcune proiezioni dei suoi film più importanti, da Marty, vita di un timido (film del 1955, diretto da Delbert Mann), per il quale Borgnine vinse l’Oscar come miglior attore protagonista nel 1956, a Il mucchio selvaggio (1969, di Sam Peckinpah), da Sunday in the country (1974, di John Trent), a 1997: Fuga da New York (1981, di John Carpenter). Oltre ai capolavori come Quella sporca dozzina (1967) e L’imperatore del Nord (1973), entrambi di Robert Aldrich, chi scrive se lo ricorda, a fianco di Terence Hill, nei panni del sergente William Dunlop nel popolarissimo Poliziotto superpiù (1980, di Sergio Corbucci).

Nel 2006, Borgnine arrivò a Ottiglio grazie al sindaco Cabiale, che per molto tempo lavorò al progetto di far conoscere all’attore il paese d’origine della famiglia paterna. Un primo tentativo fu fatto quando Borgnine girò in Italia, nel 2005, il film La cura del gorilla di Carlo A. Sigon, accanto a Claudio Bisio. Cabiale in quell’occasione non riuscì a invitare l’attore, ma la macchina per festeggiare il compaesano era partita: «Tutto è nato da una telefonata di Luigi Della Croce dell’Unione Piemontesi nel Mondo in cui mi annunciava le origini ottigliesi di Borgnine».

Nel 2006, Borgnine partecipò come ospite al Torino Film Festival visitando, per due giorni, Ottiglio e il borgo di Moleto. Mangiò la bagna cauda con gli amici al ristorante Cave di Moleto. Racconta il sindaco Cabiale: «La bagna cauda era un piatto che il padre preparava sempre e questo, insieme al fatto di poterla assaporare nel paese di origine, è stato un ulteriore motivo di gioia intensa per il nostro cittadino onorario».

A Moleto, Borgnine pernottò per far visita al mattino presto alle tante persone che ricordavano la famiglia d’origine alla Prera, a due passi da Moleto, come l’artista Bona Tolotti, vicina di casa Borgnino. Ricorda Anna Cotti: «Venne a casa mia, alla Prera, quando abitavo lì, era in origine la casa dei suoi genitori. Si emozionò come un bambino. Erano le 9 del mattino ed io gli preparai la colazione con biscottini fatti in casa. Ho conosciuto un uomo umile e straordinario allo stesso tempo».

Cabiale: «La domenica mattina alle 11, Borgnine arrivò al Comune di Ottiglio, dove molti sindaci monferrini lo stavano aspettando, con tanta gente di tutte le età. Un’accoglienza a cui Ernest ha risposto in modo spontaneo, calandosi tra la folla con un grande sorriso ed una profonda attenzione nei confronti di tutti i presenti. Una signora commossa lo avvicinò e disse: “Ho visto tutti i suoi film. Non avrei mai pensato un giorno di conoscerla”. “Neanche io”, è stata la replica di Ernest» Poi, tra i suoni, i colori e le acrobazie degli sbandieratori del Rione San Secondo di Asti che gli danno il benvenuto, Ernest, quasi stupito del calore e mai stanco di ringraziare per le tante attenzioni e i doni giunti da autorità e sostenitori, fece ingresso in Comune e prese posto nella affollata sala consiliare. Discorsi di circostanza, altri regali, come una scatola speciale di krumiri.

«Da oggi – ha concluso il sindaco rivolgendosi al neo cittadino e suscitando un divertito applauso – oltre al sindaco di Los Angeles avrai anche me come primo cittadino con la sola rilevante differenza che ad Ottiglio non pagherai le tasse».

Ernest Borgnine e Lee Marvin in L'imperatore del Nord . Film del 1973 diretto da Robert Aldrich

Poi l’attesa consegna dei simbolici riconoscimenti, in particolare una chiave in argento ed un “cuculo” in terracotta, simbolo di Ottiglio.

In italiano Borgnine festeggiò le sue orini piemontesi, con un messaggio finale di affetto nei confronti di Ottiglio, manifestato dalle parole: «Il mio cuore è il tuo cuore».

Dopo l’evento in Comune, prima di prendere posto presso il Centro Mazza per il pranzo, un’instancabile Borgnine volle salutare personalmente tutti gli espositori presenti in piazza per la fiera itinerante del tartufo.

Borgnine visitò anche Madonna dei Monti e poi visitò le scuole materne del paese dove i bambini intonarono in suo onore alcuni canti.

Lasciato Ottiglio, Borgnine fece nuovamente tappa a Torino, dove, nella sala della Regione Piemonte, fu ricevuto dal governatore Mercedes Bresso e dal direttore del Torino Film Festival Gianni Rondolino.

 

Un viaggio tutto da vivere con i consigli e le dritte dei “locals” che vivono in questo magnifico territorio.

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