Fra leggende e segnali del piccolo borgo arrampicato sul confine di Asti ed Alessandria
Una volta qui ci passava la tramvia e a pensarci oggi uno quasi non ci crede. Dal 1900 al 1935 infatti, questa parte di astigiano era collegatissima a mezzo rotaia. Ventiquattro chilometri di linea interurbana univano la città di Asti ad Altavilla Monferrato per poi continuare il proprio viaggio verso i più importanti capolinea di Casale Monferrato ed Alessandria. La penultima fermata di questo incredibile tratto era Viarigi, piccolissimo borgo astigiano di appena 800 abitanti, praticamente due passi più in là del confine mandrogno con Felizzano e Quattordio che la ammirano dall’altro lato della collina.
Viarigi ha preso la sua forma nel tempo in un vivacissimo sali e scendi fra antichi muraglioni e scalinate.
Il simbolo incontrastato è senza dubbio la Torre dei Segnali, monumento per eccellenza e ancora visitabile su prenotazione in occasione dell’evento Castelli Aperti. Eretta nel 1320, questa torre alta 25 metri a base quadrata, sorge dove una volta posava l’antico castello. Una ristrutturata e agevole scalinata in pietra permette ai visitatori di godere di un panorama mozzafiato sulle colline del Monferrato. Perché si chiama “Torre dei Segnali”? Faceva parte di un complesso di avvistamento che coinvolgeva Montemagno e San Salvatore Monferrato e per comunicare fra le parti si utilizzavano giochi di fumo e specchi.
Il patrono di Viarigi è Sant’Agata a cui è dedicata la Chiesa principale del Paese dove possiamo ammirare sul sagrato la statua del Beato Don Luigi Variaria, missionario salesiano in Sudamerica e grande appassionato di musica. Proprio intorno a Sant’Agata è avvolta una delle due leggende popolari di questo paese. Imboccando il Sentiero Cerola partendo dalla vicina Fubine si può andare alla ricerca del luogo dove probabilmente venne seppellita la Santa. Secondo la narrazione popolare infatti Sant’Agata aveva diversi fratelli e sorelle. Per ognuno di loro vennero costruite delle piccole chiesette e cappelle.
Quando morì, Sant’Agata si fece seppellire in una zona collinare rialzata dalla quale poteva continuare a “vigilare” su di loro. Lasciandosi incantare da questo sentiero ad anello una dopo l’altra si possono incontrare nascoste nella natura la caratteristica cappella di Sant’Antonio, le chiesette di San di Marziano e Madonna delle Grazie. La Chiesa ormai sconsacrata di San Silverio che ci dà il benvenuto in paese e se nel vostro viaggio riuscirete a trovare anche la Chiesetta di San Martino significa che siete dei veri professionisti dell’avventura.
Di Viarigi però sentirete parlare anche dei “Magnetisà” e di un particolare sacerdote che a metà del ‘800 fece parlare molto di sé finendo per essere condannato per eresia ed allontanato dalla comunità insieme ad una misteriosa Madonna Rossa. Secondo le credenze Don Antonio Grignaschi, originario della Val d’Ossola, oltre ad essere un uomo carismatico e di bell’aspetto era in grado di smuovere il cuore dei suoi fedeli grazie ad un fluido magnetizzante contenuto in un anello. Per più di cent’anni si è cercato di mettere a tacere questa storia, ma nel 2019, proprio nella Chiesa di San Silverio, è andata in scena una rappresentazione teatrale in ricordo di questo episodio.
A Viarigi inoltre, ogni anno si svolge una bellissima kermesse di artisti di strada denominato “Saltinpiazza”. Nell’estate del 2020 si sarebbe dovuta festeggiare la trentesima edizione, ma viste le limitazioni causa Covid si è deciso di rinumerare l’evento con un simpatico “29+1”. Fra venerdì e sabato 28-29 agosto, nonostante il maltempo, si sono avvicendati per i punti più caratteristici del paese tantissimi giocolieri, equilibristi, illusionisti, cantastorie, narratori e musici, in un appuntamento ogni anno imperdibile e da segnare sul calendario.