Tra le colline dell’Alto Monferrato, affacciato sulla città di Ovada e al limite con il confine ligure, sorge l’antico borgo di Cremolino, probabilmente di origine romana, da cui lo stesso toponimo, che deriverebbe da Curtis-Maurina. Tuttavia, il primo nome che si attesta in età storica è quello di Cremenium o di Cremenna, per poi passare a Cremente e Cremaena, anche se nel 1440 è attestato il nome Cormorinum.
Il territorio in cui si trova il borgo di Cremolino – il Monferrato – è stato dichiarato patrimonio Unesco, grazie ai paesaggi vitivinicoli e il paese non delude le aspettative, anzi, sorprende tutti i suoi visitatori: immerso nella natura e nella pace, regala scorci antichi e panorami suggestivi, grazie ai suoi 405 m s.l.m.
Tra le prime cose che si notano arrivando a Cremolino vi è il castello, di origine medievale (XI secolo), ma che, un po’ come tutti questi monumenti, vede svariate fasi di restauro e ampliamenti: il suo aspetto attuale probabilmente si deve agli interventi della famiglia Malaspina – che prende il controllo del borgo intorno al 1240 – risalenti al XIII e al XIV secolo. È uno degli esempi di castello medievale più importanti dell’Alto Monferrato e deve la sua fortuna all’incredibile posizione in cui sorge, che lo rendeva perfetto ed estremamente efficiente per gli avvistamenti.
Proprio in quei secoli – come già accennato per il castello di Tagliolo Monferrato – le popolazioni della zona dovevano convivere con il costante pericolo costituito dalle invasioni saracene, che dalla Liguria penetravano il Piemonte attraverso l’Ovadese. La gente spesso era costretta ad abbondonare la propria casa per cercare rifugio in altri luoghi, pur di scampare alle terribili incursioni, in cui i Saraceni distruggevano e infiammavano i piccoli centri che incontravano.
È in questo contesto che si deve pensare al castello di Cremolino, un punto strategico nella difesa non solo del borgo stesso, ma della zona, che cercava di resistere a queste popolazioni lontane e così temute.
Il paese vide anche la realizzazione di mura difensive – che ruotano intorno al castello, come, del resto, il nucleo stesso del borgo – prima nel X secolo, con la loro ricostruzione nel 1260 da parte di Tommaso Malaspina, e, poi, nel 1460, grazie a Isnardo Malaspina. Si accedeva e si accede tutt’ora dall’Antica Porta Maggiore, in cui si possono ancora scorgere i segni del ponte d’accesso, il cosiddetto “Ponte Sottano”, su cui, probabilmente, doveva essere presente lo stemma di Cremolino, con un leone in piedi che per le zampe tiene un ramo spinoso.
I centri medievali di questo territorio si sviluppavano in un’ottica difensiva, come dimostrano castelli e mura, ma, ovviamente, possedevano anche tutti quegli edifici volti alla vita quotidiana, come le chiese. Nel caso di Cremolino il primo edificio cristiano probabilmente venne inglobato durante gli ampliamenti del castello, tanto che la precisa ubicazione è a noi sconosciuta. Un documento del 1440 parla dell’edificazione della chiesa di Santa Maria, che inizialmente non venne dotata di campanile per mancanza di fondi, ma che le venne aggiunto nel 1616. Il monumento vide vari rifacimenti e aggiunte, fino al 1870, momento in cui, visto l’aumento demografico del borgo, si decise la costruzione di una nuova chiesa parrocchiale, che segue per buona parte il perimetro della precedente e che ne utilizzerà il campanile, ma alzandolo di altri 15 metri.
A Cremolino è possibile assaggiare alcune delle specialità dell’Ovadese, tra cui i buonissimi ravioli, che qui vengono conditi anche con il tuccu alla genovese, ossia il sugo che si ottiene dalla lunga cottura del pezzo di carne intero, da accompagnare con il Dolcetto di Ovada.
Distanza:
da Molare 4,2 km, da Ovada 5,6 km, da Morsasco 6,9 km, da Tagliolo Monferrato 9 km, da Acqui Terme 14 km, da Montaldeo 19 km.