Nel weekend è andata in scena una delle grandi classiche monferrine
Si è tornato a respirare il profumo di festa. Anche se per un weekend soltanto. Calliano ha ospitato la quarantesima edizione della Sagra dell’Agnolotto d’Asino. Un vero e proprio must per il piccolo borgo della provincia di Asti, considerato fra i centri più attivi e singolari della Comunità Collinare del Monferrato. Situato a metà strada fra Asti e Casale Monferrato, Calliano si trova su una collina che divide in due la Valleversa dalla Valle Grana. I tre giorni di festeggiamento hanno permesso a Pro Loco e Amministrazione Comunale di accogliere tantissimi visitatori sempre nel rispetto delle normative anti Covid.
Calliano ha sempre avuto un calendario ricco di manifestazioni e appuntamenti gastronomici. Si comincia a giugno con la Sagra dell’Agnolotto d’Asino, per farsi trovare pronti a fine agosto per la Sagra dello Stufato. Gli agnolotti sono diventati piatto tipico fin dai primi anni del novecento. Hanno una dimensione abbastanza ridotta, sono quadrati e fatti di sfoglia sottile, differenziandosi soprattutto per l’insolito ripieno. Come prevedibile l’altra grande specialità della cucina callianese è lo stufato, piatto di lunga preparazione (ci vogliono oltre dieci ore per completare la sua cottura) e i salamini.
La festa però che rende celebre Calliano probabilmente in tutta Italia non ha nulla a che vedere con il cibo. Si tratta del Paglio Ragliante (corsa di asini) che si disputa ogni anno nel mese di ottobre nello sferisterio comunale o nella meglio nota “Piazza del Paglio”. Non si tratta di un errore di battitura. Qui il Palio si scrive con la “gl”. Una sfida che fonda radici nella tradizione popolare: sono dieci i rioni che si contendono il prestigioso scettro della vittoria.
Nato nel 1969 come parodia del più famoso Palio di Asti, riprendendo vita dopo l’interruzione forzata del periodo fascista, anno dopo anno ha aumentato prestigio e interesse anche nei paesi limitrofi. La competizione, che si svolge in una prima fase eliminatoria e successiva finale, è caratterizzata dalla presenza di un asino e due esperti palafrenieri per rione. Molto scenografica ed apprezzata è anche la sfilata del corteo storico che si snoda per le vie del paese con spettacoli di sbandieratori, canti e balli della tradizione.
L’edizione 2019 è stata la cinquantesima. Poi il Covid ha messo i bastoni fra le ruote e non è ancora chiaro quali siano i progetti per l’anno 2021. Sullo stesso asfalto, gioca anche il Tamburello a Muro (Tambass) impegnato in queste settimane nel campionato maschile di Serie A.
Un gioco ancora amato e seguitissimo che vede sfidarsi in tre categorie (Serie A-B-C) tantissime compagini del nostro Monferrato. A contorno dei festeggiamenti de La Sagra dell’Agnolotto d’Asino è stata allestita una mostra fotografica rappresentante alcuni momenti storici ed emozionanti di questo gioco a cura di Piergiuseppe Bollo, Giuseppe Priosio e Sergio Miglietta. La mostra, itinerante, accompagnerà i giocatori delle varie squadre durante tutto il percorso del campionato.