Casale Monferrato ha ospitato per quattro volte l’artista tedesco Gunter Demnig, che si occupa personalmente di collocare i pezzi della sua opera.
Le pietre d’inciampo, Stolpersteine, nascono dal desiderio di Demnig di onorare la memoria collettiva dei 6 milioni di ebrei che persero la vita durante la Shoah. Così si dedica da anni alla costruzione del più grande monumento diffuso d’Europa.
Non solo un’installazione di arte contemporanea, ma anche un’iniziativa volta a stimolare la coscienza collettiva, un progetto per tenere viva la memoria di tutti i deportati.
Si tratta di sanpietrini di piccole dimensioni, in ottone lucente, con inciso nome e cognome, data di nascita, di deportazione e di morte. Vengono posti vicino alla casa da cui fu prelevata la vittima e in cui non fece più ritorno.
Passando sulla pietra, l’inciampo sarà soprattutto emotivo, un invito a riflettere su quanto accaduto in quel luogo e a commemorarne la memoria.
Demnig sceglie di collocare i sanpietrini vicino all’abitazione privata perché viene intesa come metafora della banalità del quotidiano, di cui improvvisamente le vittime vengono private senza alcun motivo. A Casale sono state collocate in vicolo Salomone Olper (accanto al portone della sinagoga), in via Balbo, in via Pinelli e all’ingresso dello stadio Natal Palli.
www.stolpersteine.eu