Cella Monte rappresenta il Monferrato che fa innamorare, che ti fa desiderare di vivere lì.
Per noi è stato così mentre, in attesa del nostro primogenito, cercavamo il luogo ideale per fa crescere la nostra famiglia, lontana dal caos milanese. Ci hanno incantato le vie d’accesso al paese, una più pittoresca dell’altra, che già solo percorrerle in auto per arrivare dopo un breve o lungo viaggio ti ripagano con la dolcezza del paesaggio collinare, i vigneti ben disegnati e le Alpi in lontananza.
Incanta questo piccolo borgo di 500 abitanti, la maggior parte originaria di qui, che all’inizio ti chiamano forestiero, ma poi pian piano si aprono, ti accolgono nelle loro tradizioni e ti rendono partecipe della vita di paese. E ammaglia la pietra da cantoni, l’arenaria ricca di fossili marini con cui sono costruiti gli edifici (grazie all’intervento di una sindaca illuminata anni fa è stato tolto l’intonaco dalle pareti di tutto il paese, riportando alla luce questo incredibile materiale sedimentario).
E’ storia a cielo aperto: conchiglie fossili mioceniche ed edifici medievali. Non poteva che essere qui anche la sede dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni che si occupa di recuperare e valorizzare questa pietra, in generale il paesaggio monferrino in tutte le sue componenti e promuovere la conoscenza degli Infernot.
E’ ospitato in palazzo Volta, il cui recente restauro ha riscoperto un loggiato del ‘400. Poi c’è palazzo Radicati, dimora nella seconda metà del ‘600 del vescovo di Casale. Il castello, trasformato in abitazione dalla famiglia Ardizzoni nel XVII secolo. Ma anche i profumatissimi angoli fioriti che vivacizzano l’arenaria (Cella Monte è stata premiata più volte dall’entente floreale europeo).
La chiesa parrocchiale del 1600 di Quirico e Giulitta. E la mia preferita, la chiesetta romanica di San Quirico, meta di pellegrinaggio per chiedere la benedizione dei bambini; è su una collinetta ricca di alberi secolari dove è stata allestita una comoda e super panoramica area pic-nic. Non per niente Cella Monte è entrata, oltre che nel nostro cuore, anche nell’associazione de i Borghi più belli d’Italia!
Se non decidete di trasferirvi, ma di assaporarla solo per pochi giorni, potreste girare per le cantine vinicole e degustare qualche buon bicchiere.
C’è l’imbarazzo della scelta: l’azienda agricola Ca’Nova, in via Cei 18, o da Riccardo Coppo al 22 della stessa via; alla Casaccia in via Barbano Dante 10 o dai Cinque Quinti al civico 46 (qui sono attivi anche con i laboratori della fattoria didattica o con lezioni di yoga nei vigneti e addirittura con serate di cinema sotto le stelle!).
Oppure qualche camminata tematica: come quella tra Cella Monte e la frazione Coppi alla scoperta delle opere del pittore Gianni Colonna, esposte all’aperto sulle antiche pietre da cantoni. O ancora il percorso per ammirare una serie di rose antiche.
Per dormire in paese c’è il b&b Benvenuti Altrove e il b&b La Casaccia.
Per info: www.comune.cellamonte.al.it
via Dante Barbano 30
15034 Cella Monte (Al)
Foto di Leonardo Vurchio